Prima che l’assalto fiammeggiante di un tir fuori controllo arrivi a separare Leon e Claire, segnando l’inizio della loro discesa verso le profondità di Raccoon City, una sequenza introduttiva giocabile mette subito in chiaro quale sia l’obiettivo di Capcom per il suo remake.
Se gran parte degli eventi raccontati in Resident Evil 2 seguono – almeno nella sostanza – la sceneggiatura originale del gioco, le nuove esigenze narrative dell’utenza hanno offerto alla software house una preziosa opportunità per reinterpretare, con grande rispetto, alcuni dei momenti chiave della trama. Una revisione che si traduce in una messa in scena d’effetto, composta di cutscene che strizzano l’occhio alla cinematografia di genere e traggono forza da una fotografia pregevole: vigorosamente “gore”, cruda e avvolgente. Ammiccante, la regia virtuale delizia i sensi del giocatore alternando momenti di grande dinamismo e rimandi alle inquadrature fisse tipiche della serie, assecondando le necessità di un copione che punta chiaramente a ridefinire i tratti dei suoi protagonisti, con una caratterizzazione più approfondita e meno macchiettistica.