Appena avviato il gioco ci accorgiamo subito che Milestone ha deciso di reintrodurre i tutorial, questa volta versione interattiva, proponendoli al giocatore nei primi minuti di gioco. Una scelta in qualche modo imposta dai percepibili cambiamenti sul fronte del gameplay.
Le sezioni didattiche (divise in tre categorie, che rispecchiano le canoniche impostazioni della simulazione, ovvero base, semi pro e pro) permettono anche ai giocatori meno smaliziati di avere un approccio graduale con la produzione, e rendono sicuramente più morbido l’impatto con MotoGP 18.
Dopo aver superato i vari tutorial di rito ed essersi immersi maggiormente nel titolo ci siamo accorti che Milestone ha finalmente compiuto il passo avanti tanto atteso: il cambio dai precedenti capitoli è radicale; finalmente si ha la percezione di avere, come si dice in gergo, “la moto tra le mani“, con tutto il suo peso, con tutta la sua potenza. I test svolti hanno evidenziato un netto miglioramento in ogni aspetto del gameplay: dalla staccata, ora molto più realistica grazie alla replica di movimenti e sbacchettamenti causati dalle frenate più estreme, alla fase di impostazione di curva, in cui si riesce finalmente a far fare al mezzo esattamente quello che si vuole.